Poesia di Anna Alessandrino;
Voce di Gianni Moi;
Forse
io non sono stata mai
non sono stata.
Per troppo tempo
ha portato la bandera
il legionario delle glorie ignote
rubando demoni al deserto
e alla sabbia il pianto.
Io su una sedia vuota
ne contavo i passi.
Cento passi
all’ombra di un muro
di spine senza rose
cento passi
sulle agavi del primo fiore
cento passi
sul calendario sotto la pietra
segreta e nera.
Su una sedia vuota
io contavo i passi
soltanto cento passi
e non mettevo più l’hennè
sui miei calcagni
memoria di un’altra vita
ad essi muta.
Così mi trovò la Cantadora
madre di quelle ossa
su cento passi sparse
e nel suo grembo mi ricompose
e mi accorciò i capelli
perché liberi
fossero i capezzoli
di veder l’approdo.
Fiume che si merita il mare
mi ripresi un dolore
nascosto sotto quella pietra
segreta e nera.
Urlarono i pugni nella terra
e implorai la Madre ancora
per chiederle adesso il dove
un dove senza misericordia urlato.
Me lo svelò quel dove
quel nord
proprio in quelle mie mani colme
nascosto.
Piano
tornai a respirare piano
il tempo.
Forse io non sono stata mai
non sono stata
come io
da allora fui.