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Tonnellate di droga e riciclaggio. Un boss che era riuscito ad avere solidi legami su larga scala con gli ambienti del crimine organizzato più variegato e potente. In equilibrio con le cosche calabresi più influenti e agganciato al banditismo romano che ancora conta, rinato dalle ceneri della Magliana. Lui è Massimiliano Avesani, 52 anni, latitante dal 2011, quando si era sottratto, grazie alle informazioni giuste, a una condanna di quindici anni per traffico di droga. Ora la sua latitanza è finita. Ieri ”Il principe”, questo il suo soprannome da boss, è stato smascherato dagli agenti della squadra mobile di Renato Cortese mentre usciva da un garage in via Mauriac al Torrino.