Si era addirittira trasferita a Napoli nella speranza di scappare dal proprio persecutore, ma invano. Una 21enne originaria di Napoli, residente con la famiglia a Rimini, si era legata sentimentalmente, nell'agosto del 2011, ad un 24enne tunisino. Dalla loro relazione era nato anche un bambino. Quando lei ha deciso di interrompere la relazione, lui, accecato dalla gelosia, ha iniziato a perseguitarla.
Ancora un caso di stalking nel riminese: la giovane, già madre di una bambina di 6 anni, nel giugno 2012 aveva dato alla luce un bimbo nato dalla relazione con il 24enne. Il rapporto tra i due si era poi concluso e aveva lasciato spazio alla persecuzione. Telefonate, appostamenti fuori di casa, minacce alla sua vita, a quella dei figli e della sua famiglia. La giovane, esasperata, era allora tornata a Napoli, sperando di sfuggire all'incubo in cui si era in poco tempo ritrovata. Le minacce non erano però cessate: il suo ex era riuscito a trovarla anche in Campania. La 21enne, preoccupata per i parenti rimasti a Rimini, aveva fatto ritorno in Romagna. Lui l'aspettava fuori di casa, sul pianerottolo e più volte la sua presenza non era passata inosservata dai condomini in cui viveva la sua famiglia. Nonostante il passare del tempo, le violenze fisiche e psicologiche sono proseguite, fino a costringerla, sotto minaccia di un coltello, a farle ritirare due denunce che la giovane aveva sporto contro di lui. Una terza è partita il mese scorso quando il 24enne l'ha malmenata e le ha rubato la sim del cellulare per impedirle di chiedere un aiuto. Una situazione insostenibile per la giovane che, a causa della pressione psicologica non è riuscita a mantenere un lavoro continuativo, è dimagrita, soffre di insonnia, ha perso appetito e ha ricominciato a fumare. L'ultimo atto violento ieri mattina quando alle 9.40 l'uomo si è recato sotto casa della famiglia della giovane e ha iniziato a urlare il suo nome. Alle 10.30 è giunto l'avvocato della donna che ha accompagnato la 21enne dai servizi sociali. Alle 13.00, mentre si trovavano presso l'ufficio, al telefono del legale è giunta la chiamata della madre della giovane che raccontava preoccupata della presenza dell'uomo ancora sotto casa. L'avvocato ha allora avvertito la Polizia che in pochi minuti è giunta sul posto bloccando il tunisino, che ha cercato inutilmente di nascondersi. E' stato arrestato per atti persecutori, inoltre è stato trovato in possesso di un coltello e per questo è stato denunciato per porto abusivo di armi.